25 VERDE: LA FORESTA NEL CUORE DI TORINO

La sostenibilità ambientale incontra l’architettura: il palazzo-foresta ideato dall’architetto torinese Luciano Pia compie 5 anni. Due residenti ci hanno fatto strada alla scoperta di 25 Verde.

Un luogo verde e tranquillo. Sembra di vivere ben lontani dalla città, eppure…“. Pietro ha meno di 30 anni, è avvocato di professione e vive a 25 Verde. Il palazzo eco-sostenibile costruito dall’architetto Luciano Pia è un polmone verde a due passi dal parco del Valentino e del Centro Storico Fiat.  Riscaldamento geotermico, materiali isolanti e un gran numero di piante ne fanno un punto di eccellenza della sostenibilità. Siamo andati a visitarlo in un pomeriggio di aprile. Le sorprese, come al solito, non sono mancate.

25 Verde: il palazzo-foresta

Via Cabrera, a pochi minuti dalla stazione di Porta Nuova, tra il Valentino e gli stabilimenti Fiat. Se non lo cerchi, non lo trovi. Eppure, una volta girato l’angolo, non puoi non notarlo: un palazzo fuori dal comune, con grandi vasi, alberi, arbusti e rampicanti. 25 Verde, una delle operi torinesi di Luciano Pia.

I numeri di 25 Verde sono da capogiro: 7500 mq di superficie abitabile, 4000 mq di terrazzi e tetti verdi; 200 tra alberi e grandi arbusti; 63 appartamenti, un cortile interno e un giardino pensile. Per realizzarlo, sono stati utilizzati diversi tipi di materiali: acciaio Corten (un tipo di acciaio più resistente alla corrosione), legno e vetro.
Il palazzo costruito da Pia nel centro di Torino è un’eccellenza sostenibile. Lo raccontano i dati. Ogni anno, la foresta che anima l’edificio abbatte circa 1,5 kg di polveri sottili e trattiene 5 tonnellate di anidride carbonica (emettendo un’uguale quantità di ossigeno). Queste, inoltre, proteggono gli inquilini dall’inquinamento acustico e creano un microclima ideale.

I protagonisti: l’architetto Luciano Pia

A progettare e costruire 25 Verde è stato un architetto torinese. Luciano Pia, professionista e docente al Politecnico di Torino per il Dipartimento di Architettura e Design, ha lavorato per 10 anni a Parigi. Tornato in Italia nei primi anni 2000, si è dedicato a progetti per il capoluogo piemontese.

In città, 25 Verde non è la sua unica creazione: dai suoi disegni nascono anche il Centro Biotecnologie Molecolare e Casa Hollywood (per una lista aggiornata vedi qui). Ora lavora a Torino e in giro per il mondo. La sostenibilità ambientale e architettonica lo ha portato fino a Quebec City (Canada), dove tiene workshop sull’efficienza energetica e il basso impatto ambientale.
Tra i suoi principi ispiratori, l’ambiente è uno dei più importanti. Tanto che nelle sue “regole”, occupa una posizione privilegiata. “La vegetazione all’interno di un edificio non deve essere considerata un mero elemento accessorio o ornamentale – scrive Pia – ma va pensata in rapporto organico con l’utilizzo dell’edificio e organizzata in funzione della sua stagionalità e della sua naturalità. Quindi meno “verde costruito” e più “verde spontaneo”, occasionale, libero di esprimersi senza costrizioni formali“.

La sostenibilità, altro punto di interesse dell’architetto che in 25 Verde si esprime al meglio. “La sostenibilità, ovvero il miglior risultato ottenibile con il minimo impatto, deve essere intesa dal punto di vista energetico, ambientale, economico e di usabilità da parte degli abitanti“.

I protagonisti: gli abitanti di 25 Verde

Dal 2012, anno in cui l’edificio è stato ultimato, dal palazzo di via Cabrera sono passate numerose persone. Troupe e giornalisti di tutto il mondo si sono intrufolati tra le foglie per raccontare come è nato questo progetto e come è stato costruito. Potevamo forse perdere questa occasione?
Pietro e Paolo ci hanno accompagnato in una visita guidata ad hoc. Nessuno di loro è un tecnico, ma entrambi vivono in questo luogo. E, soprattutto, ne condividono i principi ispiratori.

Se non fossimo amanti dell’ambiente e della sostenibilità sarebbe inutile vivere qui – ci spiegano passeggiando nel cortile in cui scorre un rigagnolo – Anno dopo anno, con la popolazione residente si è creato un forte legame. Ora abbiamo un gruppo Whatsapp dove scambiare informazioni utili per il condominio, ma soprattutto attraverso il quale organizzare feste e cene“.
Sì, ogni anno vengono organizzate delle feste per i condomini. A turno, ognuno ospita gli altri nel proprio appartamento. Negli anni, si è creata una vera e propria comunità. Un’occasione per stare insieme e condividere. “Non ci sono mai stati litigi. Sarà per il clima? Forse!” esclamano con un sorriso.

Vivere a 25 Verde è una scelta sostenibile che si addice a tutti: lo dimostrano le numerose famiglie e bambini presenti. Pietro, che ci ha accompagnati alla scoperta del palazzo, è un giovane avvocato torinese: passa fuori casa la maggior parte del suo tempo, ma quando rientra nel palazzo “è sempre un piacere“.
La vita di Paolo, professionista nel campo delle energie rinnovabili, è ancor più frenetica: per ragioni di lavoro, si divide tra Torino e Londra. “Ma quando ho saputo di questa occasione non me la sono lasciata sfuggire – racconta, mostrandoci il giardino sul tetto al quale sta lavorando – Dove mi ricapita di avere, a due passi dal centro, una vista così?“. Difficile dargli torto.

25 Verde è un palazzo insolito, difficile negarlo, ma è un simbolo. È la dimostrazione che la sostenibilità ambientale pervade ogni campo della vita umana. E riguarda, volenti o nolenti, ognuno di noi.

Per saperne di più:
Bioarchitettura: costruire sostenibile

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