C COME CAMBIAMENTO CLIMATICO

Siccità, alluvioni e temperature da record. Il clima sta cambiando e dovranno farlo anche i nostri stili di vita 

La Terra, durante la sua lunghissima storia, ha attraversato diverse fasi di cambiamento climatico. Oggi, tuttavia, si sta assistendo a un mutamento più rapido e intenso non riconducibile del tutto a cause naturali. Il colpevole, infatti, è ancora una volta l’uomo e il suo impatto negativo sull’ambiente. L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) denuncia che dal 1950 a oggi molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti. La temperatura media atmosferica è di 0,8 gradi più calda, la massa di neve e di ghiaccio è diminuita e sono aumentate le concentrazioni di gas serra. Proprio quest’ultimi, tra cui anidride carbonica, metano, ossido di azoto e gas fluorurati, sono il risultato di diverse attività umane. Dalla combustione di carbone, petrolio e gas all’allevamento intensivo di bestiame, dai fertilizzanti azotati usati in agricoltura alla continua deforestazione.

I primi effetti del cambiamento climatico sono già visibili: perdita di biodiversità, anomali scioglimenti dei ghiacciai, migrazioni ambientali. Inoltre, saranno sempre più frequenti condizioni meteorologiche estreme come lunghi periodi di siccità e devastanti alluvioni. Basti pensare che secondo un recente studio, nel 2100 l’innalzamento del livello del mare modificherà la morfologia delle coste italiane. Fino a 5500 chilometri quadri della penisola, tra cui Venezia, Oristano e Taranto, finiranno sott’acqua.

Di fronte a questi preoccupanti scenari, nel 2015 la comunità internazionale ha tentato di definire un piano d’azione attraverso l’accordo di Parigi. L’obiettivo principale è di contenere il riscaldamento globale entro 2 gradi dai livelli pre-industriali attraverso la riduzione delle emissioni e l’utilizzo di energie rinnovabili. Tuttavia, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Climate Change vi sono poche possibilità di raggiungere i traguardi previsti. E dato che la tempestività e l’urgenza non caratterizzano le intenzioni e le azioni dall’alto, occorre partire dal basso fin da subito. Al cambiamento del clima segue quello del cambiamento di abitudini da parte dei singoli e delle comunità. Considerando che la maggior parte delle emissioni di gas serra sono causate dall’allevamento intensivo, dal trasporto e dal consumismo eccessivo, un buon punto di partenza può essere quello suggerito dal premio Nobel Rajendra Pachauri, ovvero

non mangiare carne, va’ in bici, sii un consumatore frugale

A disposizione ci sono dati, analisi e avvertimenti, ma la domanda è: tutto questo è sufficiente per convincere tutti a cambiare il proprio stile di vita? Se si vuole continuare a vivere su questo pianeta, l’unica risposta concessa è quella positiva.

Per saperne di più:
A come Agroecologia
B come Biodiversità
Impatto zero, si può fare!

E se ancora non ci stai seguendo su Facebook…rimedia subito!