HACKADEMY A TORINO: SFIDA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Torino e il cambiamento climatico. Venerdì 20 ottobre si è tenuta l’Hackademy, una giornata formativa e introduttiva sul climate change. La città si prepara così al Climathon, la maratona che cerca soluzioni eco-sostenibili

Climathon è un’iniziativa finanziata dall’Unione Europea e da regioni e comuni. L’obiettivo è trovare soluzioni fattibili e pratiche per affrontare il cambiamento climatico in ambiente urbano, grazie all’impiego di idee e tecnologie innovative.

Giunti alla terza edizione (la prima fu nel 2015), questo hackathon dal tema attuale e urgente, si svolgerà il 26 e il 27 ottobre. A Torino, ma anche in altre 100 città di tutto il mondo. Una maratona non-stop in cui studenti, imprenditori ed esperti uniranno la loro forza, creatività e competenza per realizzare nuovi percorsi di sostenibilità urbana. Alla fine del challenge, un gruppo sarà premiato per l’idea più efficace, realizzabile e innovativa. L’idea vincitrice, al termine del Climathon, sarà finanziata per consentire la sua realizzazione.

Torino ha reagito con grande entusiasmo: è la terza città in Europa per numero di partecipanti!

Venerdì 20 ottobre presso l’Open Incet della città, si è svolta l’Hackademy, momento formativo per introdurre i partecipanti ai temi fondamentali del Climathon e fornire stimoli e idee per i progetti. Professori universitari, esperti dell’ambiente e membri del comune e dell’Arpa Piemonte, si sono susseguiti in presentazioni dense e ritmate. L’obiettivo dell’Hackademy è fornire un quadro generale della situazione ambientale del territorio, degli strumenti disponibili e delle metodologie utilizzabili per far fronte ai cambiamenti climatici a Torino.

Il riscaldamento globale…

Renata Pelosini di Arpa Piemonte, nel suo intervento all’Hackademy, ha fatto riferimento al rapporto IPCC del 2013-2014 per fornire alcuni dati fondamentali sulla situazione climatica globale. Qualsiasi scenario si prospetti davanti a noi, entro la fine del secolo la temperatura del globo sarà aumentata di almeno 1,5 C°. Le conseguenze del riscaldamento globale possono essere molte: innalzamento dei mari, scioglimento dei ghiacciai, desertificazione e degrado del suolo. Fenomeni che, se prima sembravano lontani da noi, ormai si manifestano spesso. Con quali effetti? Compromettendo direttamente la nostra qualità di vita (i picchi di smog che stiamo subendo in questi giorni, ad esempio, ma anche le ondate di calore/freddo, siccità…).

Antonio Murciano e Mirella Iacono, del direttivo Area Ambiente della città di Torino, hanno introdotto i due approcci per affrontare i cambiamenti climatici. La mitigazione (che agisce sulle cause) e l’adattamento (che agisce sugli effetti). I due esperti hanno fatto capire come ormai non sia più sufficiente limitarsi agli interventi di mitigazione, perché gli effetti dei cambiamenti climatici stanno già affliggendo tantissime parti del globo.

…e le innovazioni tecnologiche

Di fronte a tale fenomeno complesso, la città di Torino vuole utilizzare l’efficienza tecnologica per trovare nuove strategie di mitigazione e adattamento. Misure che,  in parte ha già intrapreso dal 2010 col primo Action Plan for Energy. Un piano cittadino per ridurre i gas serra, cui sono seguiti altri interventi e adesioni a progetti europei (come il Progetto Derris).

In seguito, una serie di esperti di IoT (Internet of Things) e IoD (Internet of Datas) ha fornito un’idea di come queste nuove tecnologie possano diventare uno strumento di grande utilità per la sostenibilità ambientale. Riccardo Tommasi, dell’ISMB, ha illustrato che l’IoT è un’infrastruttura che permette l’arricchimento di qualsiasi oggetto comune con la capacità di rilevare dati e di comunicarli. Le IoT per i cambiamenti climatici potrebbero avere applicazioni di estrema utilità, tali da permettere:

  • di ridurre le emissioni (es. sensori che rilevano la temperatura nelle case e così regolano il riscaldamento, sensori che monitorano l’uso idrico nelle colture riducendone il consumo…)
  • di misurare e gestire gli effetti dei cambiamenti climatici (monitoraggio di precipitazioni, inquinamento…).

 

La ricerca di alternative

Ma “dietro ogni tecnologia c’è un consumo energetico”, ci ricorda Dario Padovan, sociologo dell’Università di Torino, che invita a non cadere in un illusorio ottimismo tecnologico. I cambiamenti climatici ci hanno completamente spiazzato, la società sembra essere ingabbiata e non riuscire a trovare soluzioni alternative credibili. L’aumento della temperatura ha generato un loop negativo che paradossalmente incrementa l’uso di fonti fossili: accendiamo il climatizzatore perché il caldo è insopportabile; evitiamo la bicicletta perché ormai pericolosa per la salute…

Come proporre un’alternativa credibile? Come indurre comportamenti virtuosi?

Il metereologo Alessandro Pezzoli ci invita infine a prendere coscienza del fatto che, se il cambiamento climatico è un fenomeno globale che coinvolge tutti, la disuguaglianza sociale ed economica influisce fortemente sulla capacità di reazione e adattamento. È un fenomeno, quindi, che rischia di amplificare ulteriormente la polarizzazione sociale e economica andando a colpire la popolazione più vulnerabile.

Numerosi sono gli stimoli e le riflessioni emersi in all’Hackademy del 20 ottobre. Essi che vedranno una più concreta applicazione nelle giornate di giovedì 26 e venerdì 27 ottobre, durante la sfida.

E in questi giorni di inquinamento alle stelle è proprio il caso di dirlo… Torino ha bisogno del Climathon!

Per maggiori informazioni sul Cimathon, segui questo link

Per saperne di più:
Cambiamento climatico: tre documentari
C come cambiamento climatico
3 attori green: cinema in difesa dell’ambiente