H come H2O

H COME H2O

Gestire l’acqua in maniera sostenibile comporta la riduzione degli sprechi e dei consumi, anche quelli nascosti
Il paradosso dell’acqua: quando il prezzo non corrisponde al valore

Alla base di tutte le forme di vita troviamo l’acqua, ovvero due atomi di idrogeno legati a uno di ossigeno (H2O). Ma non serve essere chimici per sapere che l’acqua è un bene primario e indispensabile. Tuttavia spesso la si dà per scontata e la si utilizza come se fosse una risorsa infinita. E’ il paradosso dell’acqua: costa poco, se ne spreca troppa, vale tanto. Nel 2015, secondo l’Istat, i cittadini italiani hanno consumato in media 89 metri cubi di acqua potabile a testa, ovvero 245 litri al giorno. I prelievi di acqua sono destinati per il 46,8% all’agricoltura, il 27,8% a usi civili, il 17,8% a usi industriali e il resto per la produzione di energia termoelettrica e la zootecnia. E’ prioritario, quindi, ridurre gli sprechi a partire dai campi, per esempio con metodi di irrigazione più efficienti e sistemi di raccolta dell’acqua piovana. Nelle case, invece, si può intervenire con piccoli ma efficaci accorgimenti, come i riduttori di flusso per i rubinetti e gli sciacquoni a basso consumo idrico.

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Una rete colabrodo

Lo spreco di acqua più tragico, tuttavia, è quello che avviene nella rete idrica. In Italia quasi il 40% dell’acqua potabile immessa nelle reti di distribuzione viene disperso e non raggiunge gli utenti finali. Un dato impressionante che fa luce su un enorme problema, cioè l’obsolescenza della rete idrica italiana diventata negli anni un vero e proprio colabrodo. La riduzione degli sprechi e dei consumi, quindi, deve partire dalle parole chiavi: innovazione e manutenzione. A tal proposito la Presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, sostiene che

Oggi la sfida della gestione sostenibile della risorsa idrica si può vincere solo con un’attenta ed efficiente pianificazione di interventi, con politiche serie ed efficaci di adattamento al clima, di risparmio e tutela dell’acqua, che è una risorsa limitata.

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Il dark side dell’acqua

“The dark side of the moon” cantavano i Pink Floyd, ma esiste anche un lato nascosto del consumo di acqua, cioè l’impronta idrica di ciò che compriamo. Per esempio, sono necessari 70 litri di acqua per produrre una sola mela e il doppio per un caffè. Per una T-shirt in cotone o per un hamburger servono circa 2500 litri di acqua, mentre per una bistecca di bovino si arriva a ben 4650 litri! Cifre impressionanti che fanno riflettere sul reale costo idrico del nostro stile di vita, dai vestiti che indossiamo al cibo che portiamo in tavola. Se vuoi conoscere la tua impronta idrica clicca qui e comincia fin da subito a ridurre i consumi e gli sprechi d’acqua!

Per saperne di più:
E come Economia circolare
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