Q come qualità

Q COME QUALITA’

Consumare in modo consapevole prediligendo la qualità alla quantità è alla portata di tutti ed è un tassello fondamentale per uno stile di vita sostenibile
Qualità o quantità

Da cosa sono guidati i consumatori nei loro acquisti? Nella società odierna la parola d’ordine dei consumi sembra essere la convenienza economica per poter comprare il maggior numero possibile di beni al minimo costo. La quantità ha sostituito sempre più la qualità. Un esempio calzante è quello delle catene di abbigliamento low cost che riescono a vendere a prezzi incredibilmente bassi senza badare però alla qualità effettiva della merce. Tuttavia il vero costo della fast-fashion, documentato anche dal film “The True Cost” di Andrew Morgan, è molto alto: violenza, sfruttamento dei lavoratori, inquinamento ambientale. Purtroppo la tendenza del low cost a discapito della qualità non è confinata all’abbigliamento, ma coinvolge ogni settore, dall’agro-alimentare all’elettronica.

Leggi anche: Acquisti sostenibili e riuso: 3 negozi dell’usato a Torino

moda low cost

Consumare in modo consapevole

In contrasto con il consumismo istintivo e ossessivo, che ha una costante fame di nuovi acquisti, si sta diffondendo il cosiddetto consumo critico o consapevole. Quest’ultimo si basa sull’acquisto di prodotti che rispettano determinati requisiti di qualità relativi soprattutto alla sfera sociale e ambientale. Vengono presi in considerazione diversi criteri come: condizioni dei lavoratori, impatto ambientale, stagionalità e metodo di coltivazione, fonti energetiche e materie prime utilizzate nel processo produttivo, durabilità del prodotto.

Negli ultimi anni è cresciuto il numero di consumatori critici e con loro anche gli strumenti a sostegno degli acquisti consapevoli tra cui:

  • certificazioni: danno al consumatore la garanzia che il prodotto e il suo ciclo produttivo abbiano determinate caratteristiche di sostenibilità ambientale e/o sociale. Le più note sono quelle relative al commercio equo e solidale, la certificazione biologica e biodinamica, l’Ecolabel, la FSC e l’Energy Star.
  • siti e applicazioni: i consumatori possono apprendere le caratteristiche dei prodotti grazie ai numerosi siti che offrono guide al consumo critico, come Abitare Gea, o tramite applicazioni come Buycott semplicemente puntando il loro telefonino contro il codice a barre dei prodotti che trovano sugli scaffali.
  • fiere del consumo critico: eventi che radunano varie proposte di consumo critico, dall’alimentazione all’abbigliamento, dal turismo ai prodotti per la casa. Il loro numero va crescendo di anno in anno e attualmente se ne contano una dozzina, fra cui quelle del circuito Fa’ la Cosa Giusta! a Milano, Trento, Genova, Torino, Piacenza.
  • gruppi di acquisto solidale e collettivo: chiamati anche GAS o GAC, sono dei gruppi di consumatori accomunati da un approccio critico al consumo, che si organizzano per fare acquisti all’ingrosso, ottenendo dei prezzi più favorevoli di quelli che si trovano sul mercato al dettaglio.

Leggi anche: Il GAC di Venaria Reale è all’InQubatore!

La qualità è alla portata di tutti

Una delle critiche che viene mossa più frequentemente al consumo consapevole è che non tutti possono permettersi di pagare prodotti più cari. L’analisi è corretta se si guarda ai singoli acquisti, ma non se ad essere modificato è l’intero sistema dei consumi famigliari. I dati raccolti dalla campagna Bilanci di Giustizia evidenziano come la spesa media delle famiglie che adottano abitualmente pratiche di consumo critico sia inferiore di circa il 20% rispetto a quella della famiglia media ISTAT. Ragionare sui propri consumi, infatti, porta a eliminare una serie di spese per beni inutili o a sostituirle con l’autoproduzione del medesimo bene a costi sostanzialmente inferiori.

consumo critico

Consumare in modo consapevole prediligendo la qualità alla quantità è alla portata di tutti ed è un tassello fondamentale per uno stile di vita sostenibile. L’importanza del consumo consapevole è sempre più chiara e a tal proposito l’economista Leonardo Becchetti sostiene che:

La forza decisiva per costruire dal basso un benessere equo e sostenibile sarà il “voto col portafoglio”. Ovvero la sempre maggiore consapevolezza dei cittadini che le loro scelte di consumo e risparmio sono la principale urna elettorale che hanno a disposizione.

Leggi anche: D come Decrescita dal nostro Abecedario del cittadino sostenibile!