Resilienza

R COME RESILIENZA

Piazze pubbliche multifunzione, case speciali a prova di tifone, ettari di mangrovie per le inondazioni. Ecco alcune delle soluzioni adottate dalle città che puntano sulla resilienza di fronte al cambiamento climatico.
Cosa significa resilienza?

Se siete degli assidui lettori dell’Abecedario del cittadino sostenibile avrete di sicuro già sentito parlare di resilienza, magari in relazione all’agroecologia. Ma che cosa significa esattamente resilienza? Questo termine è impiegato in diversi campi tra cui ingegneria, psicologia, biologia, informatica, e indica la capacità di resistere a uno stress. Quindi, quando si parla di resilienza in ecologia ci si riferisce alla capacità di un ecosistema, un’area o una comunità vitale di resistere ad un evento traumatico, come un alluvione, e ritornare al suo stato iniziale.

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Le città dovranno essere resilienti

Data l’inevitabilità degli effetti del cambiamento climatico, la resilienza è diventata un tassello essenziale dell’agenda globale per lo sviluppo sostenibile. Almeno 10 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, approvati nel 2015 dalle Nazioni Unite, sono strettamente legati alla necessità di ridurre i rischi e rafforzare la resilienza, soprattutto nelle città. Le aree fortemente antropizzate, infatti, rispetto agli ambienti naturali hanno una capacità molto ridotta di resistere agli eventi estremi. Per questi motivi nel 2010 l’ONU ha promosso il piano d’azione “Rendere le città resilienti” a cui hanno aderito più di 3800 città in tutto il mondo. In generale una città si può dire resiliente se sa adeguarsi ai cambiamenti climatici e costruire nuove risposte sociali, economiche e ambientali.

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Un esempio concreto di città resiliente è Rotterdam. L’80% del territorio della città olandese è al di sotto del livello del mare, il che la rende molto vulnerabile ad eventi meteorologici estremi come bombe d’acqua e inondazioni. Per risolvere il problema sono state create delle water squares, ovvero piazze pubbliche multifunzione che per la maggior parte del tempo possono essere utilizzate come qualsiasi altro spazio pubblico tradizionale, mentre in caso di forti piogge si trasformano in bacini di raccolta e stoccaggio delle acque piovane che possono essere riutilizzate nei periodi di siccità.

water squares rotterdam

Un altro caso in cui la resilienza è diventata un fattore chiave lo possiamo trovare in Vietnam, uno dei paesi più colpiti dagli eventi meteorologici estremi. Basti pensare che nel solo 2017 ha dovuto affrontare più di 16 tifoni, che hanno devastato soprattutto le città vicine alle coste. Per far fronte a questa drammatica situazione è stato avviato un progetto, sostenuto anche dall’UNDP e dal Green Climate Fund, per aumentare la resilienza delle comunità costiere. In particolare per la popolazione più povera verranno costruite case speciali in grado di resistere alle piogge torrenziali e saranno piantati 4 mila ettari di mangrovie come barriere naturali alle inondazioni.

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L’importanza della resilienza nell’affrontare il cambiamento climatico è sostenuta da tempo anche da Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico

Oggi il progetto politico più strategico che possiamo avere è di aumentare la resilienza degli individui e delle società dell’intero pianeta.

Vi invitiamo ad approfondire il tema proprio con l’intervista a Luca Mercalli realizzata in occasione del seminario ICCG “Cambiamento climatico e resilienze individuali e collettive: come prepararsi al futuro”.