TORINO SOSTENIBILE A QUOTA 6 MILA

Un gruppo Facebook frequentato da cittadini, giornalisti e politici. Un canale di comunicazione sui temi della sostenibilità ambientale. L’intervista ai fondatori di Torino Sostenibile

Torino Sostenibile è un gruppo Facebook che raccoglie più di 6 mila utenti. Qui i temi della sostenibilità ambientale trovano la propria platea preferita, ma non solo. Il gruppo è diventato un canale di comunicazione tra cittadini, istituzioni e giornalisti. Che qui discutono, approfondiscono, giungono a soluzioni condivise. L’inQubatore Qulturale ne ha parlato con Fabio Zanchetta e Gabriele del Carlo, i fondatori. Che sul futuro del gruppo dicono che…

Come è nato Torino Sostenibile?

Il gruppo nasce nel 2011 da me, Fabio Zanchetta, e Gabriele del Carlo, attivisti dell’associazione Bike Pride (quindi promotori della bicicletta!) e da molti anni impegnati nell’ambientalismo a livello locale. Gabriele più “ciclista” e attento alle questioni di ciclo-meccanica e dell’inquinamento dell’aria, nonché vicepresidente dell’associazione Muovi Equilibri. Io (Fabio) più comunicatore, più attento a mobilità e spazio pubblico. In passato avevo già pubblicato un blog (biciebasta.it), con l’obiettivo di creare una rete fra associazioni e attività pro-bici. 

Parliamo della vostra passione per la sostenibilità ambientale. Da dove nasce? 

Gabriele ha trovato gli stimoli negli ambienti delle ciclo-officine popolari, oltre ad essere un suo interesse sin da giovanissimo. Io coltivo questa passione dai viaggi all’estero, in particolare dopo aver visitato Amsterdam e Copenaghen. Sono due città modello per qualità della vita, sicurezza stradale e tutela dell’ambiente. L’idea di riproporre certe politiche anche in Italia mi ha sempre allettato e continuo a portarla avanti.

Un deposito per biciclette a Copenaghen

Torino Sostenibile è un gruppo Facebook che ormai conta 6 mila iscritti. Come vi è venuta questa idea? E quali sono i suoi obiettivi?

L’idea nasce in vista delle elezioni comunali del 2011. L’obiettivo è lanciare un sistema con un’interfaccia spontanea, un canale di comunicazione dal basso verso l’alto, fra i cittadini e l’Amministrazione. Torino Sostenibile ha quindi avuto sin da subito una connotazione politica (benché assolutamente non partitica, precisa Fabio). Quindi, è uno strumento per parlare fra pari di ambiente, territorio, mobilità e rifiuti, ma anche un modo per arrivare prima ad ottenere delle risposte.
La cosa interessante è che Torino Sostenibile ad oggi rappresenta l’unico gruppo Facebook piemontese in cui realmente cittadini, amministratori e giornalisti interagiscono fra loro. Creando dinamiche interessanti, a volte esplosive.

Vi aspettavate un successo simile?

Torino Sostenibile non voleva diventare un grande gruppo né tantomeno calamitare interessi esterni rispetto a quelli dei semplici utenti interessati alle questione ambientali. Ora visti i numeri è meno gestibile ma rimane un normale gruppo Facebook, libero e aperto. Nulla di più. Un gruppo fatto di persone con idee diverse che pur avendo qualche identità di veduta comune non ha alcuna altra velleità. 

In 6 anni di attività vi sarete sicuramente imbattuti in aneddoti curiosi. Ce li raccontate?

Gli aneddoti sono tanti. La nota curiosa è che Torino Sostenibile, nel tempo, è diventato un porto appetibile per chi cerca notizie legate ai temi della sostenibilità.
Ricordiamo con molto interesse e piacere la campagna contro la Malasosta.  Torino sostenibile è diventato un incubatore di idee e progetti. Il primo gruppo Malasosta nasce in parte qua e rimane anonimo. Altri, dentro il gruppo, ne hanno raccolto l’eredità e hanno trasformato una battaglia che non aveva mai avuto sbocchi in un caso nazionale.
Recentemente ci siamo invece imbattuti nella strumentalizzazione del caso “ambulanze bloccate”. Il fatto che un “pirla” qualsiasi abbia bloccato una ambulanza e avesse pubblicato sul gruppo la propria bravata è stato strumentalizzato da molti, giornalisti in primis, per delegittimare la battaglia contro la Malasosta. 

 Quale futuro per Torino Sostenibile?

Onestamente? Non lo sappiamo. Qualcuno vorrebbe trasformarlo in un blog ma forse non avrebbe lo stesso appeal. Ora funziona perché è uno strumento di comunicazione totalmente orizzontale. Personalmente sono per lasciarlo vivere e trasformarsi in base alle dinamiche che, indipendentemente da tutto e tutti, si creano in modo del tutto inaspettato. Staremo a vedere!

Per saperne di più:
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