IL VIAGGIO DEI RIFIUTI NEL GABINETTO

In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, la redazione dell’inQubatore si interroga sulla fine fatta dagli scarti gettati nel gabinetto.

Spesso non ci pensiamo, il water ci appare come un buco nero dove tutto svanisce. Una tirata di sciacquone e tutto scende giù nelle tubature. Basta un bottone pigiato per non vedere né tantomeno sentire più nulla. Puff, sparito.

Sicuramente parliamo di una pratica nata nel Dopoguerra, diffusasi con la nascita degli assorbenti intimi usa e getta, ma da ritenersi inaccettabile. Tra i vantaggi dell’era in cui viviamo, c’è la possibilità di ottenere qualsiasi risposta tramite internet, anche su quali siano i rifiuti da non gettare mai nel nostro gabinetto. Ve ne ricordiamo 5:

  1. Fazzoletti usa e getta e salviette umidificate (a meno che siano biodegradabili e senza dubbio lo sono pochi)
  2. Cotton fioc e dischetti struccanti
  3. Preservativi (dannosissimi perché non esistono alternative rispettose dell’ambiente)
  4. Assorbenti sia esterni che interni
  5. Sigarette

Tutti questi prodotti, generando un tappo, non solo rischiano di intasare le tubature domestiche e dell’intero sistema fognario, ma causano danni irreparabili agli ecosistemi.

Un comportamento indecoroso, irrispettoso e quantomeno anacronistico, che bisogna condannare e cambiare.

Qualche dato in più

Non si può non considerare che il 10% dei rifiuti presenti sulle nostre spiagge ogni anno arrivi dagli scarichi dei nostri bagni.
Ogni donna nella sua vita, se non utilizza dispositivi alternativi (di cui abbiamo parlato durante l’Aperitivo al chiaro di luna), usa in media 12.000 assorbenti. Immaginate se ognuna delle oltre 3 miliardi presenti sul pianeta li gettasse costantemente nel water… Avremmo un mare inquinato e quegli stessi pesci che mangiamo con piacere sarebbero tutti (già molti lo sono) pieni di materiali plastico e delle fibre di cotone che li compongono.

Dato che a nessuno di noi piace nuotare tra un tampax usato e un mozzicone di sigaretta o nutrirsi di cibo non dannoso per il nostro organismo, Legambiente Italia, l’estate appena passata, ha lanciato la campagna #NoRifiutinelWC. Un modo per sensibilizzare la nostra popolazione – ancora poco attenta – a questi gesti che si sono tramutati in pessime abitudini. Si pensi che, secondo un monitoraggio della stessa Onlus, sono stati rinvenuti oltre 7 mila cotton fioc su 46 spiagge. NUMERI DA CAPOGIRO!

Oggi sappiamo che tutto ciò che finisce nei nostri scarichi, se non viene accuratamente depurato (situazione che si ripete 9 volte su 10) finisce prima nei fiumi e poi nei nostri mari. Se dopo diverso tempo non riesce a decomporsi o a finire sulle rive dei nostri mari si sposta negli oceani, unendosi alle ormai numerosissime e grandissime isole di rifiuti.

Siamo certi che alla prossima occasione, ci penserete prima di tirare lo sciacquone!