Agricoltura 4.0

AGRICOLTURA 4.0: IL FUTURO PASSA DA QUI

Droni, big data e trattori senza conducente, l’agricoltura 4.0 non è più solo fantascienza. La rivoluzione agricola partita dagli Stati Uniti arriva in Italia: ecco cosa sta cambiando.

Un’agricoltura che faccia dell’innovazione tecnologica e della precisione il proprio orientamento. La versione 4.0 di agricoltura e allevamento sta prendendo sempre più piede. Tutto ha avuto inizio negli Stati Uniti e in Australia, dove la vastità dei territori ha imposto il ripensamento del paradigma agricolo. L’innovazione tecnologica ha fatto il resto: l’agricoltura 4.0 ora è realtà. E noi vogliamo inaugurare la rubrica Verde nel mondo proprio con questa notizia. Perchè? Ve lo spieghiamo tra pochissimo…

L’agricoltura 4.0: dagli Stati Uniti ai nostri territori

L’agricoltura 4.0

Tecnologia e Internet al servizio delle aziende agricole. Le più importanti innovazioni in materia arrivano da questi due strumenti. Due mezzi che hanno cambiato il mondo e che continueranno a farlo. Non ci credi? Prova a spegnere smartphone, tablet e pc per un giorno… Le potenzialità del mondo hi-tech (le tecnologie più avanzate) sono sotto gli occhi di tutti. Più difficile è immaginarsele al servizio del mondo dell’agricoltura. Eppure, negli ultimi anni, c’è chi ci ha provato. E ora ne sta raccogliendo i frutti. Droni per “spruzzare” i campi, trattori che si guidano da soli, termometri automatici e rilevatori di ogni genere non sono più invenzioni del futuro. Sono strumenti moderni a disposizione delle aziende agricole più innovative. Sono l’agricoltura 4.0.

Le applicazioni pratiche

Numerosi esempi fanno dell’agricoltura 4.0 una realtà. Pochi mesi fa, Cnh Industrial ha lanciato il primo trattore a guida totalmente autonoma. Un mezzo agricolo senza cabina: difficile da immaginare, ma prova a sbirciare la foto qui sotto. Si tratta di un concept model, ma l’obiettivo è quello di lanciarlo sul mercato entro il 2020. Ma non solo coltivazione dei terreni. La rivoluzione tecnologica passa anche dal mondo dell’allevamento. Pensate che i muggiti siano tutti uguali? Non è così! Lo sa bene il Crea, l’ente governativo per la ricerca agricola, che in provincia di Lodi ha avviato un progetto di precision livestock farming. Una serie di microfoni e sensori installati nella stalla permettono di registrare tosse e versi, individuando eventuali disturbi degli animali. E che dire del controllo remoto delle mungitrici installate alla cascina Ponte Vecchio di Treviso?

Vecchi e nuovi trattori: esempi di innovazioni tecnologiche

Il mondo dell’occupazione

In uno scenario del genere, sembrerebbe che non ci fosse spazio per l’uomo. In realtà, c’è ancora molto terreno per chi vuole investire in questo campo. La professione dell’agricoltore e dell’allevatore è destinata a cambiare. Ma non per questo a scomparire. Lo sanno bene le Università e le aziende più “illuminate”. Ne sono un esempio il Politecnico di Milano (con il suo progetto Grape) e la Tdm di Brescia, per citare due esempi. Professionisti del mondo della chimica, informatici e giovani sono (e saranno) molto ambiti per lavorare in questo settore. L’agricoltura 4.0, per sopravvivere ed evolvere, avrà bisogno di loro. Per lungo tempo.

Dal mondo al territorio

Utilizzare meno risorse ma aumentare, allo stesso tempo, la produzione. Evitare gli sprechi e rispettare l’ambiente. Sono questi gli obiettivi che l’agricoltura 4.0 si pone e noi dell’inQubatore Qulturale non possiamo che esserne entusiasti. La rivoluzione del paradigma agricolo è partita dagli Stati Uniti ed è passata dall’Australia. Oggi tocca le sponde dell’Europa. Sta a noi coglierne le opportunità. La rubrica Verde nel Mondo vuole essere anche questo: osservare le azioni virtuose e provare a portarle sul nostro territorio.

Qualcuno ci sta già provando. Le istituzioni hanno fissato un termine ambizioso: il 10 per cento del terreno coltivabile dovrà utilizzare tecnologie ultra moderne entro il 2021. Il mondo dell’informazione sta dedicando al tema una notevole attenzione. Ora tocca a singoli cittadini e imprenditori. Mettendo in campo finanziamenti, ma soprattutto energie. Noi siamo sicuri che qualcuno ci abbia già pensato. Chi non lo ha ancora fatto, potrà cogliere qualche spunto da questo articolo. Il guanto di sfida è stato lanciato. C’è qualcuno disposto a raccoglierlo?