Isolata tra la montagna e i boschi della Val Ceronda, Varisella è una piccola comunità composta da poco più di 800 anime che vive da sempre alle pendici del Monte Bernard. I video che seguono sono il frutto di numerosi incontri e momenti di condivisione con i suoi abitanti, di escursioni nel territorio, di riscoperta di lontani racconti, storie e tradizioni. Il tutto con l’unico scopo di volgere i nostri sguardi verso un paese antico che chiede di essere preservato dalla cinica rapidità della modernità.
“O Creatore! Com’è ancora bello il tuo mondo nei piccoli villaggi sperduti, lontano dalla città e dalle grandi strade di comunicazione”, scriveva Gogol nel 1842 in Le anime morte. Ed è proprio questa la frase con cui inizia uno dei video – lo trovate qualche rigo sotto – che racconta il territorio, il paesaggio e la ricchezza naturalistica di Varisella. É facile pensare che Gogol non parlasse della Piccola Valle – questo il significato del nome del paese – nei suoi scritti, ma queste parole sembrano pensate proprio per descrivere un villaggio territorialmente molto vasto, suddiviso in borgate come Moncolombone o Ramai, sorte nella zona in cui la dinastia dei Visconti di Baratonia mise le sue radici nel XIII secolo.
Devi sapere che nel Medioevo gli abitanti di Varisella dovettero sottostare a pesanti obblighi signorili imposti dal dominio dei Visconti di Baratonia. Di quei tempi lontani restano oggi alcune tracce: poco sopra la chiesa di San Biagio ci si imbatte nei resti di uno dei più antichi castelli del torinese, il Castello di Baratonia, alcune mure e basamenti di pietra arroccati su una collina. Gli scavi archeologici condotti nell’area del castello hanno consentito di recuperare i resti di molti manufatti medievali che da qualche anno sono esposti all’Antiquarium, un museo dedicato, sito a fianco dell’edificio comunale. L’associazione degli Amici dell’Ecomuseo, che lo gestisce, ha l’ambizioso obiettivo di sensibilizzare la popolazione alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storicoculturale del territorio. Se desideri visitarlo scopri come cliccando qui. Dei Visconti di Baratonia e degli sforzi degli abitanti di Varisella per preservare questo glorioso passato ci parla lo storico Giancarlo Chiarle nel video che segue.
Ma le storie preziose non finiscono qui: i momenti più interessanti e autentici della nostra esplorazione sono stati sicuramente le visite nelle case degli anziani del luogo, con l’indispensabile compagnia di Mariarosa Colombatto, Sindaco di Varisella, grande sostenitore e promotore dei video che abbiamo realizzato. Numerose persone hanno condiviso con noi innumerevoli aneddoti delle loro vite passate e ci hanno lasciato a bocca aperta e con gli occhi sognanti dinanzi le fiabe e i racconti che la sera, radunati al caldo delle stalle, i nonni tramandavano oralmente a figli e nipoti. Il tutto, ovviamente, in piemontese. Ma con i sottotitoli, non vi preoccupate.
Ma la tradizione più affascinante che ancora oggi resta viva e vigorosa è senza dubbio la festa dei Coscritti. Nel pieno dell’inverno, oggi come un tempo, si festeggia l’ingresso nella maggiore età delle nuove leve. Un paese in festa riempie la chiesa del paese per accompagnare i ragazzi in questo rito di iniziazione che comincia mesi prima con l’addobbamento del ginepro e si conclude bruciandolo. Nel video che segue abbiamo raccolto le testimonianze dei coscritti del 1941 e dei coscritti del 2000. Due epoche diverse accomunate da un’unica e solida tradizione.
Il nostro racconto volge al termine: ci auguriamo che questi video abbiano la forza di raccontare una resiliente comunità montana e che vi conducano alla riscoperta di Varisella e del territorio che la circonda, con i suoi castelli, le sue borgate, i suoi sentieri per camminatori e ciclisti, i suoi fiume e le sue gole dove rinfrescarsi d’estate, la sua ricchezza unica che va preservata e raccontata perché in essa risiede una grande bellezza.