Una “guerrilla bike” per chiedere la ciclabile universitaria che unisca tutti i poli della città. La storia di GreenTO e UniToGO. Ovvero quando studenti, docenti e personale accademico uniscono gli sforzi per un’università sostenibile.
I campanelli delle loro biciclette si sentivano a decine di metri di distanza. Le auto, per pochi minuti, sono rimaste bloccate. Gessetti alla mano, gli studenti dell’Università di Torino hanno percorso e disegnato la pista ciclabile mancante. La “guerrilla bike” per la mobilità sostenibile organizzata da GreenTO ha riscosso un grande successo. La Redazione dell’inQubatore Qulturale ne ha parlato con i ragazzi promotori, che ci hanno anticipato anche alcune stuzzicanti idee per il futuro…
La “guerrilla bike” di GreenTO
Il meteo è stato clemente, regalando qualche ora di sole. La partenza della biciclettata è stata fissata al Campus Luigi Einaudi (d’ora in avanti CLE): da lì, decine di ciclisti sono partiti alla volta di Piazza Carducci. Hanno attraversato il centro storico e sono passati davanti ad ogni polo universitario. Dal CLE al Valentino, passando per i dipartimenti scientifici, fino alle Molinette. “L’obiettivo era quello di dimostrare alle istituzioni la necessità di una pista ciclabile per gli studenti e per l’intera cittadinanza – spiega Simone Conte, presidente GreenTO – Così abbiamo inforcato le nostre due ruote e con alcuni gessetti colorati abbiamo tracciato il percorso che ci piacerebbe vedere realizzato“.
L’iniziativa è opera di GreenTo, l’associazione “verde” nata dalla volontà di un gruppo di studenti ed ex studenti di Unito. “Circa un anno fa ci siamo resi conto di una grave mancanza nella nostra università: la raccolta differenziata. Dopo esserci organizzati per sensibilizzare gli organi accademici e gli studenti, abbiamo fondato questa associazione che fa della sostenibilità ambientale la propria ragion d’essere“. Un gruppetto di amici e amanti della sostenibilità dà così vita a GreenTo. Oggi, l’associazione conta circa 70 iscritti e numerosi sostenitori. E la raccolta differenziata in università partirà a maggio.
I temi di cui l’associazione si occupa sono cinque: rifiuti, energia, mobilità sostenibile, cibo e acquisti ecologici. Le attività che organizzano sono di vario tipo (workshop, conferenze, gruppi di lavoro) e la “guerrilla bike” è solo l’ultima di una lunga serie. In questi giorni è anche online un questionario riservato agli studenti, frutto del lavoro del tavolo sulla mobilità (che potete trovare qui).
UniToGO. Quando l’Università diventa green
GreenTO non è sola. Al suo fianco c’è UniToGo, il green office dell’Università di Torino. Nato dalla volontà di docenti e dottorandi, ora è affidato al professor Egidio Dansero, delegato dal Rettore alla Sostenibilità Ambientale.
Creare un polo universitario sostenibile è l’obiettivo principale dell’ufficio green. Per farlo, è stato lanciato un “Piano di Azione per la Sostenibilità Ambientale” in via di costruzione. Passo dopo passo. UniToGo si avvale della collaborazione tra studenti, personale amministrativo e personale accademico. Fare networking con associazioni e enti locali è l’ultimo tassello di questo progetto.
L’Università di Torino lancia quindi la propria corsa per diventare un Ateneo sostenibile in tutto e per tutto. Nella graduatoria Green Metric stilata dall’Università dell’Indonesia, il polo torinese si è classificato al terzo posto in Italia (e 84esimo nel mondo). Gli indicatori tenuti in considerazione sono quelli dell’energia, della mobilità, del riciclo. Temi su cui l’Università sta investendo numerose risorse: verso un Ateneo al 100% sostenibile.
Uno sguardo al futuro
E GreenTO cosa progetta per il futuro? Un sacco di idee molto interessanti! A partire dalla collaborazione con GreenApes, il social network nato a Firenze per gli amanti della sostenibilità. In questo ambiente virtuale, gli utenti condividono idee e progetti green.
“Ma non finisce qui – ci spiegano dall’associazione – stiamo valutando la fattibilità di due progetti che riguarderanno il CLE e gli altri poli universitari: la creazione di orti sulla Palazzina Einaudi e una Ciclo-officina itinerante, che possa aiutare gli studenti in difficoltà con le due ruote“. Poi una green dinner in cui ognuno porta qualche pietanza locale e i GAS, gruppi di acquisto solidali. Noi dell’inQubatore seguiremo con molto interesse questi progetti e speriamo di avervi al nostro fianco…insieme ai ragazzi di GreenTO!
Per saperne di più:
Fiab – La Corona di Delizie in bicicletta
Una famiglia a “impatto zero”
GreenApes: il social network della sostenibilità
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