I 13 COMUNI RICICLONI DEL PIEMONTE

Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta ha premiato i 13 comuni ricicloni del Piemonte per l’efficienza della loro raccolta differenziata. All’Ecoforum si è discusso della strada ancora da fare. Ma che obiettivi sono stati raggiunti?

L’Ecoforum sull’economia circolare piemontese si è aperto mercoledì scorso con l’introduzione e la presentazione del dossier dei comuni ricicloni del Piemonte. Chi sono? Ecco qui sotto la classifica dei 13 comuni piemontesi Rifiuti Free del 2017!

Il concorso dei comuni ricicloni è nato 25 fa. Fino all’anno scorso, per aggiudicarsi il premio era necessario superare la soglia del 65% di raccolta differenziata. Legambiente ritiene che gli obiettivi di oggi debbano essere più ambiziosi del passato. Dunque, si è aggiunto un criterio aggiuntivo.
Oltre a superare la soglia del 65% di raccolta differenziata (obiettivo che andava raggiunto per il 2012), i comuni ricicloni devono produrre meno di 75 kg/ab di residuo indifferenziato all’anno.
Solo 13 comuni (pari all’1,8% dei comuni totali del Piemonte) hanno soddisfatto entrambe le caratteristiche. Il 20% dei comuni in Piemonte ha però superato la soglia del 65%.

Il ruolo dell’economia circolare

Durante la lunga giornata, si sono susseguiti diversi interventi. Si è fatto il punto sulla situazione del Piemonte in quanto a raccolta differenziata e a gestione ottimale dei rifiuti. Il Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Fabio Dovana, ha parlato di un vero e proprio cambio culturale necessario per avviare un’economia circolare. Ricordando la prospettiva delle 3R (ridurre, riutilizzare e riciclare), Dovana ha sottolineato che la priorità è di ridurre i rifiuti a monte, prima di pensare al loro eventuale smaltimento. Per questo assume grande importanza oggi anche la riduzione dell’indifferenziata, evitando l’utilizzo di imballaggi superflui e puntando sul vuoto a rendere. Amina Pereno (Politecnico Torino) sostiene che per cambiare la concezione di “rifiuto”, si debba cambiare la progettazione del prodotto. L’oggetto va progettato in modo tale che i suoi scarti, ciò che rimane alla fine, possano essere reimpiegati e diventare un nuovo input.

Regola numero 1: informare i cittadini

Da Laura Brambilla (Legambiente ONLUS) a Roberto Ronco (Direzione Ambiente Regione Piemonte), tutti i relatori sono stati d’accordo nell’evidenziare quanto sia fondamentale informare i cittadini costantemente sullo stato della raccolta differenziata nel loro comune. La sensibilizzazione e l’informazione sono centrali per ottenere risultati soddisfacenti e, soprattutto, per mantenerli. Se il cittadino non vede un beneficio e non è consapevole dei risultati positivi della raccolta differenziata, sarà più propenso a trascurarla. Torino, così come Venaria (ne abbiamo parlato non tanti giorni fa), si sono assestati su risultati poco soddisfacenti proprio per questo motivo.

Tariffazione puntuale e prevenzione

Come dimostrano i dati relativi ai comuni dove è stata introdotta la tariffazione puntuale, il coinvolgimento dei cittadini è più efficace se vengono introdotti incentivi economici.
Parma è uno dei comuni presentato come modello: la tariffazione puntuale ha qui portato alla responsabilizzazione del cittadino e a risultati che sfiorano l’80% di raccolta differenziata.
Alberto Valmaggia, Assessore all’Ambiente Regione Piemonte, ha dichiarato che introdurre la tariffazione puntuale nei comuni piemontesi è uno degli obiettivi in programma.
Passare da una tassa dei rifiuti ad una tariffa significa passare dall’educazione alla raccolta differenziata ad un interesse economico dei cittadini ad essere più virtuosi. Dunque, una vera e propria attuazione del principio “chi inquina paga”, dove il cittadino virtuoso è premiato. La tariffazione puntuale non valuta solo la qualità della raccolta, ma anche la quantità di indifferenziata. Andando così nella direzione auspicata di una riduzione a monte dei rifiuti e quindi di una prevenzione.

Progetti di economia circolare

Tanta è ancora la strada da fare e gli obiettivi da raggiungere: superare la soglia del 65% in tutti i comuni piemontesi, stare sotto i 75kg/ab di secco residuo annuo, passare alla tariffazione puntuale, puntare alla prevenzione. Ma i progetti in atto per un’economia circolare sono tanti e siamo venuti a conoscenza anche di quelli!

Luigi Bosio ci ha ricordato che è in corso la SERR e che l’Italia è stato il paese europeo a dimostrare il maggiore impegno, con ben 4.422 azioni. Partecipa all’azione più vicina a te!

Federico Mensio, Presidente Commissione Ambiente del Comune di Torino, ci ha parlato di Urbanwins, progetto che mira a creare una rete di collaborazione tra tutti gli attori che ruotano attorno alla gestione dei rifiuti. Col coinvolgimento diretto dei cittadini, l’obiettivo primario è la prevenzione e la riduzione. Vuoi dare il tuo contributo? Puoi!

RI-Generation è un negozio di elettrodomestici usati, riparati e rigenerati. Vi troverete a lavorare gli ex dipendenti di Astelav, un’azienda di riparazione di lavatrici fallita a causa della cultura usa e getta, ma che oggi rivela la lungimiranza dei suoi propositi! La missione è dare una nuova vita a dei RAEE salvati dal proprio destino di rifiuti. Hai un vecchio elettrodomestico da buttare? Donalo a RI-Generation che gli darà una seconda vita, rimettendolo a nuovo!

Sempre sul tema leggi:
Presidio Zero Rifiuti: gli incontri a Venaria
SERR, la settimana europea per la riduzione dei rifiuti
Il viaggio dei rifiuti nel gabinetto
L’Oréal di Settimo Torinese vince la sfida zero rifiuti