Il 2 marzo prende il via il progetto Build a forest, il primo tour musicale ad emissioni zero di CO2 che porterà il quartetto piemontese Satoyama in Russia lungo la Ferrovia Transiberiana
A marzo 2020 i Satoyama – insieme al regista Fabio Dipinto e al fotografo Davide Menarello – partiranno per il primo tour antropologico-musicale ad emissioni zero di CO2 che li porterà lungo la tratta della Ferrovia Transiberiana, da Mosca a Vladivostok. “Build A Forest” è il nome del tour ecologico che, grazie alla collaborazione di Fano Jazz Network e alla vittoria del bando SIAE “Per chi crea” vede numerosi partner cooperare al fine della sua realizzazione.
Per rendere il viaggio musicale dei Satoyama sostenibile in termini ambientali, mediante la collaborazione con AzzeroCO2, verrà calcolata l’emissione di CO2 prodotta durante gli spostamenti del loro tour e l’intero ammontare finale verrà compensato attraverso l’acquisto di crediti di CO2 sul mercato volontario (VER’s – Verified Emissions Reduction). Su questa aspetto centrale nel progetto Luca Benedetto, uno dei membri del quartetto, sostiene: Credo che il ruolo del musicista ed in generale dell’artista possa e, in qualche caso, debba essere “politico”. Tantissimi artisti, nella loro carriera, si sono dedicati a tematiche di inclusione sociale, di uguaglianza, di parità dei sessi e di generi. La musica oggigiorno vive generalmente in uno stato di quiete torpore; è ridotta ad un genere di consumo (spesso a “scadenza”). Il messaggio della canzone e la sua intrinseca vocazione immaginifica passano in secondo piano a discorsi su numeri, visualizzazioni, giudizi, soldi e mercato.
Con questo tour vogliamo fare luce, attraverso la nostra musica, sulle tematiche ambientali, sulla bellezza del viaggio lento e sull’importanza delle relazioni reali tra le persone. Crediamo profondamente che le tematiche ambientali vadano affrontate con molta urgenza e che ogni persona debba dare il suo piccolo contributo affinché la situazione ecologica attuale possa migliorare. L’importanza del messaggio “Tour ad emissioni Co2 zero” è una nostra forma di resistenza sociale o, in altre parole, di auto tassazione.
Il progetto nello specifico consiste nella produzione di elettricità utilizzando il calore residuo dal processo di produzione del vetro galleggiante nell’azienda Zhuzhou Kibing Glass Group. Il calore residuo dei gas di combustione generati durante il processo di produzione del vetro viene recuperato per produrre elettricità a emissioni zero, che viene utilizzata per alimentare la linea di autobus da 10-kV nella sottostazione di Zhuzhou Kibing. I benefici ambientali e sociali del progetto saranno:
• la produzione di elettricità senza emissioni di carbonio;
• la riduzione delle emissioni inquinanti e dell’inquinamento da calore;
• la creazione di 22 posti di lavoro a lungo termine per la popolazione locale.
Tutto ciò sarà reso possibile anche grazie al lavoro congiunto con le associazioni AFS e Intercultura, in quanto lungo il loro viaggio gli artisti porteranno nelle scuole di alcune località attraversate il loro lavoro musicale attraverso incontri incentrati sul legame tra musica ed ambiente, sulla riduzione dei consumi e sulla bellezza del “viaggio lento”; avranno altresì l’opportunità di alloggiare presso alcune famiglie locali condividendo la loro quotidianità.
I Satoyama saranno supportati a distanza dal team di Triciclo Onlus che grazie all’utilizzo dell’applicazione TRIM analizzerà le informazioni relative al consumo energetico, allo stato forestale e sulle usanze osservate in tour, producendo così delle dispense che verranno utilizzate successivamente per diversi progetti scolastici.
Nikon Italia, sponsor tecnico di “Build a Forest”, doterà dell’attrezzatura di ripresa che verrà utilizzata per realizzare il reportage fotografico ed il docu-film. Dove musica, tematiche ecologiche e di viaggio lento si fonderanno per dar vita ad un racconto spontaneo ed appassionante.
Il tour che inizialmente avrebbe dovuto percorrere la linea Transiberiana e concludersi con numerose date tra Pechino e Shanghai è stato variato a seguito dei tragici avvenimenti relativi al coronavirus-nCoV.
L’inQubatore ha fatto alcune domande ai membri della band. Christian Russano, il chitarrista del gruppo, racconta così la nascita del progetto: “Build a forest nasce da un’idea di Luca: eravamo di ritorno dalla tourneè di Berlino, dove abbiamo suonato per circa 10 giorni con la nostra amica e pittrice Lavia Lin. Lei è di Shanghai e suo padre, essendo molto appassionato di Jazz, ha un locale dove si tengono tutte le sere dei concerti. Lei avrebbe voluto invitarci nel suo club ed è esattamente in quel momento che Luca ha lanciato l’idea dicendo: “Ma perchè non andarci in treno?”
Da quel momento ci siamo resi conto che era la strada giusta per concretizzare i nostri pensieri legati all’ambiente e allo stare insieme, condividere non solo un viaggio, ma condividere un’esperienza unica che potesse arricchire il nostro rapporto e render questo viaggio la concretizzazione del nostro lavoro e l’unione delle nostre passioni.
E a proposito della musica Marco Bellafiore afferma: Da quando noi quattro suoniamo insieme siamo riusciti a creare qualcosa che va al di là della musica, il nostro mezzo espressivo. Per creare musica insieme bisogna instaurare dei legami, conoscersi, capirsi, venirsi incontro, ascoltarsi, accettarsi. Si diventa come una famiglia, con momenti alti e momenti bassi da superare. Condividere un’esperienza insieme è sicuramente importante per consolidare l’ideale di gruppo, che di conseguenza influisce sulla musica che viene prodotta.
Abbiamo già avuto modo in passato di scoprire come un viaggio insieme possa unirci di più e possa in qualche modo contribuire anche all’evoluzione della nostra idea artistica. Viaggio significa bellezza, scoperta e ispirazione, tutti fattori importanti per la realizzazione di un artista. Non sappiamo come la nostra musica potrà essere influenzata da questa esperienza ma il fatto stesso di non saperlo è lo stimolo che ci porta a continuare su questo percorso.
Portare in viaggio la musica per i Satoyama non è però solo questo: Gabriele Luttino, il batterista del gruppo, ci racconta che l’aspetto dell’incontro tra mondi e culture differenti sta alla base della nostra musica ed è un po’ quello che vorremmo portare al pubblico che incontreremo durante questo tour. La musica di Satoyama è per certi versi settoriale, e questo tour vuole anche mettere alla prova un pubblico vergine come quello russo con il nostro concerto. In viaggio porteremo noi stessi, la nostra musica e la nostra idea sul rapporto tra essere umano e ambiente. Sarà uno scambio alla pari, ovviamente le situazioni e gli incontri che faremo ci influenzeranno, speriamo che questo scambio possa instillare negli ascoltatori un barlume di cuoriosità riguardo il nostro mondo.
Sarà possibile seguire questo meraviglioso progetto sulle pagine ufficiali Facebook e Instagram. Sali a bordo!